martedì 14 luglio 2015
Il primo vino scozzese massacrato dai critici
Sul whisky non ci piove, ma sul vino sì. E invece non dovrebbe. E' andata male la prima produzione del primo vino scozzese, terra superba per i superalcolici più o meno torbati ma non altrettanto per i vigneti: i critici hanno infatti definito "imbevibili" le bottiglie. Il tentativo è stato effettuato da Christopher Trotter di
Aberdeen il quale, tre anni fa, ha piantato dei vigneti nella zona del Fife. La prima bottiglia del vino, battezzato Chateau Largo, era attesa con trepidazione dai critici locali. Ma il primo verdetto è arrivato da lui stesso. "Un sapore orribile", ha ammesso Trotter, 53 anni. "Però è un raccolto di una certa qualità, abbiamo dimostrato che i vigneti in Scozia possono crescere. Sono sicuro che la prossima volta andrà meglio". Richard Meadows, proprietario della catena di negozi enologici Great Grog Company di Edimburgo, è stato tra i primissimi a degustare (si fa per dire) il vino di Trotter. "Ha potenziale", ha detto educatamente. "Strutturalmente va bene. Non è ancora bevibile, ma me lo sono gustato ugualmente anche se in maniera un po' masochistica".
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