sabato 11 ottobre 2014

La polizia: "Vostro figlio è morto". Ma poi lui apre la porta


Non dev'essere facile immaginare il dolore di un genitore alla notizia della morte del proprio figlio in un incidente stradale. E' quanto accaduto alla famiglia Priest in Alaska, quando agenti si sono presentati dando la funesta comunicazione. I genitori, Jay e Karen, accompagnati da Cody, fratello del tragicamente defunto Justin, si sono messi in auto di notte per dare con tatto la notizia alla fidanzata del figlio: i due infatti convivevano da cinque anni. Giunta a destinazione, alle cinque e mezza del mattino, la famiglia Priest, distrutta dal dolore, ha suonato il campanello. E alla porta si è presentato il morto, molto assonnato. Era proprio lui, Justin, 29enne biologo. In ottima salute. "Non riuscivo a capire come mai ci fosse la mia famiglia, alle cinque e mezza del mattino, in lacrime davanti alla porta di casa mia", ha detto Justin. Dopo mezz'ora di gioia incontenibile, e altre lacrime ancora, il tutto si è chiarito: la polizia aveva preso un granchio colossale. Il morto non era Justin Priest di 29 anni bensì Justin Donald Priest di 33. Parente neanche alla lontana. Il Juneau Police Department dell'Alaska si è scusato profondamente per il pasticcio.

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